C’è ancora domani
Quanta forza e coraggio hanno avuto le donne del nostro passato? Lo racconta bene Paola Cortellesi nella sua opera di debutto come regista terza per incassi nel 2023
C’è ancora domani è il film scritto e diretto dalla talentuosa Paola Cortellesi. E per me, è stato amore a prima vista. Appena ho visto il trailer di questa produzione, senza sapere chi recitasse, chi l’avesse scritto e neppure quanto durasse. Per una serie di impegni non ero riuscita a vederlo al cinema. Aspettavo dunque che qualche piattaforma lo proponesse, anche in vendita, non importava. Netflix ha fatto il grande regalo a chi ancora non lo aveva visto, rendendolo disponibile nel fine settimana di Pasqua.
Tutto ho amato di questo film. Il delicato ma efficace modo in cui è stato spiegato l’ambiente familiare a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta. La condizione della donna, la necessità di molte di nascondersi e scappare di casa per andare a votare. Una Cortellesi nei panni di Delia, madre e moglie sottomessa ai voleri di Ivano, interpretato da Valerio Mastrandrea. Quelle mani di donna che lava, rammenda, accudisce che stringono tra le mani l’invito al voto con il rispetto che questo diritto richiede.
C’è ancora domani, la madre e la figlia
Tra le tante scene che ho amato di questo film, c’è anche quella dove la Delia salva la figlio Marcella da una vita coniugale fatta di sottomissione. La madre della giovane, sentendo come il fidanzato Giulio si rivolge alla promessa sposa, prima cerca di parlarle e poi, consapevole che le parole non avrebbero avuto effetto, si fa aiutare nell’allontanare l’intera famiglia.
Sono davvero molte le scene che aiutano a riflettere, che a me hanno fatto sentire i brividi sulla pelle. Ho sentito forte quella sensazionde di libertà e felicità di quando, arrivate alle urne, le donne venivano invitate a togliere il rossetto per evitare di macchiare le schede chiudendole. Un segno anche piccolo di rossetto, infatti, avrebbe reso nulla la scheda e vano il voto. Delia non ha fazzoletti con sé, forse anche per la sua misera condizione economica e allora toglie il rossetto con la mano e con un gesto liberatorio imbuca la lettera.
Una trama semplice e importante
Il film di Paola Cortellesi ha una trama semplice, i personaggi non entrano in dibattiti di difficile interprepatazione, per questo è un film per tutti. O meglio, è un film che dovrebbero vedere tutti e non solo perché si parla del referendum del 2 giugno 1946, quando gli italiani e le italiane furono chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica. Anche e soprattutto perché dà un’idea di libertà e di negazione della stessa, della differenza che può fare una persona che non si arrende e, pur spezzandosi sotto una violenza atroce, si rialza e torna a camminare a testa alta.
Chi è Paola Cortellesi
Ideatrice e regista del film C’è ancora domani, Paola Cortellesi è anche attrice, comica e sceneggiatrice. Classe 1973, è conosciuta dai Novanta, quando ha iniziato a cavalcare i palchi e apparire in televisione. Personalmente l’ho molto apprezzata in passato come attrice comica, ora l’apprezzo anche come attrice e regista.
La magnifica opera di Cortellesi, nel 2023 è risultata terza per incassi, dietro a Barbie e Oppenheimer. Ciò che ha indignato la critica, come riporta anche Open in un articolo di fine novembre del 2023, è che «Il ministero della Cultura ha negato i fondi all’opera. Ritenendola di scarso valore».