Virginia Tortella

Follia e amore: Virginia e la sua rinascita

Avete mai conosciuto una persona folle? Una di quelle così determinare che quando decidono di fare qualcosa, non si fermano? Io sì, io ho visto che il binomio follia e amore vince su tutto.

Oggi, sabato 15 settembre è la quarta volta che Virginia Tortella mi ha regalato un’emozione intensa, mi ha fatto sentire la pelle d’oca per venti minuti.

Oggi, Virginia, o meglio la rana del lago, ha raggiunto un altro immenso traguardo: ha nuotato da Padenghe sul Garda, arrivando fino a Lazise, Comune della frazione di Pacengo, suo paese di origine, per risalire dal lago al porto Manfredi di Peschiera del Garda. Partita alle 22.30 dalla spiaggia di Padenghe, ha raggiunto Lazise questa mattina, ha toccato il porto con il club delle sue rane che l’hanno accolta con il brano “Nessun dorma“. Da lì è ripartita alla volta di Peschiera del Garda, dove il club le ha preparato il tappeto rosso e, insieme a tantissime persone, l’hanno accolta con un grande, immenso entusiasmo.

“Ho pregato, ho cantato, ho mangiato e ho pensato a loro, a come possano vivere così”

Virginia è una donna che ha stravolto la sua vita dopo la perdita di uno degli amori più grandi della sua vita: Massimiliano, il fratello. Scomparso prematuramente il 1° dicembre del 2009 a causa di conseguenze da una malattia rara. Lui fu la prima rana del Garda, quello che nuotò da Pacengo a Sirmione il 13 agosto del 1991, oltre a tutte le grandi imprese sportive portate a termine. Virginia, in suo nome, ha ripercorso il tragitto opposto l’8 ottobre del 2017, chiudendo così un cerchio importante, insieme alla sorella Anita, alla quale è molto legata.

“Mi sono promessa che niente e nessuno mi avrebbe resa infelice come quella sera”

Una prima traversata affrontata con l’amore e la forza di chi l’ha sostenuta, dalla sua famiglia: il marito Claudio e i figli Marvin e Andrea, l’istruttore Nicola, il medico Carlo e tutto il suo fan club che è andato a crearsi per sostenere quella che è sempre stata un’amica.

Dopo la prima traversata, l’obiettivo di Virginia è diventato un altro: attraversare il lago di Garda nel punto più largo, non solo come impresa sportiva fine a record e obiettivi personali, ma sopratutto per un’altra donna. La traversata della rana è di Ornella Giusti, una donna a capo del suo fan club che a soli 43 anni si è ammalata di polimiosite positiva all’anticorpo rsp.  Una delle donne più forti che io abbia conosciuto in questi anni. Madre di un giovane musicista, la sua vita è “normale”: lavora, esce a mangiare la pizza con le amiche, si arrabbia, si emoziona e, soprattutto, trasmette alle persone una grande positività. C’è qualcosa di ancora più grande: Ornella è una donna umile.

“Ho una bella famiglia alle spalle. Ho una grande mamma, io e lei siamo una cosa sola. Lei ci vede poco e io ho fatica a camminare, siamo gli occhi e le gambe l’una dell’altra. Poi ho due fratelli, un marito e un figlio meravigliosi, questa è la mia fortuna”

Una donna che ha accettato la sua malattia e vive ogni giorno con forza e vigore. Una donna che ama la vita e che insegna ogni giorno a tutti che tutto è possibile, anche sorridere nonostante il fatto che per camminare si ha bisogno di un deambulatore.

Ornella e Virginia

Per l’occasione è stato realizzato un logo dal grafico Emanuele Aramini, che ha realizzato una ranocchia in acqua e, per la realizzazione delle magliette destinate alla vendita di beneficenza per aiutare la ricerca per Ornella, ha pensato di mettere le coordinate dei tre punti del lago di Garda, invece della forma, già molto utilizzata.

logo Virginia

Sono stati mesi intensi, le richieste di avere una maglia della rana per sostenere la sua causa sono arrivate da tantissimi posti. Poi le cartoline, l’annullo postale solo per questa grande impresa e, infine, l’amore che ha spinto questa donna a nuotare per ore e ore, di notte e di giorno, senza mai uscire, se non per abbracciare, alla fine del tappeto rosso, la sua amica Ornella.

annullo postale

Ad accoglierla c’erano tutti, o quasi, quelli che la stimano e le vogliono bene. Dal sindaco di Peschiera del Garda a Davide della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).

Una cosa che ho imparato da Virginia è che non importa quanto sia lontano il mio ostacolo, se continuo a camminare,  lo posso raggiungere. Da Ornella invece? Da Orne ho imparato che la vita va vissuta nel pieno delle nostre forze, per quello che siamo e senza disperarci per ciò che non saremo mai.

Grazie per avermi regalato una grande emozione!

 

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