Giappone, un viaggio dall’altra parte del mondo
Una terra dove la gentilezza ha protetto la purezza di un popolo
Giappone, un viaggio dall’altra parte del mondo. Un viaggio pensato, desiderato e studiato per oltre un anno. Viaggiare è da sempre una passione, ma fino ai miei 34 anni ho raggiunto mete abbastanza vicine, massimo una manciata di ore in volo. Quando, a gennaio del 2023, sono andata a vedere la mostra del fumettista Benjamin Lacombe, allestita nello spazio di Tenoha a Milano, qualcosa è scattato. Tutte quelle resistenze per le tante ore di volo che avevo dentro di me, hanno ceduto e visitare il Giappone è diventato un desiderio forte.
Nei mesi successivi a quell’esperienza, ho iniziato a fare ricerche, comprare guide scritte da chi il Giappone lo ha vissuto e chiesto informazioni a chiunque sapevo aver fatto quest’esperienza in passato. I mesi passavano e la mia voglia di partire si faceva sempre più intensa. Così, in autunno, insieme a Marcello abbiamo individuato un buon periodo per partire e da lì è iniziata la costruzione del viaggio.
Una delle frasi che mi è stata detta più spesso da quando ho comunicato che saremmo partiti per il Sol Levante alla data effettiva di imbarco è stata: «Ah, ci vanno tutti in Giappone». Effettivamente anche quel meraviglioso luogo sta registrando l’overtourism. Era anche prevedibile, vista la sua bellezza e ciò che offre, oltre ai vari influencer che la pubblicizzano in continuazione. È anche vero che, quel “ci vanno tutti” indica solo una cosa: ne vale davvero la pena.
Giappone, dall’idea alle prenotazioni
Organizzare un viaggio, per i non addetti ai lavori, non è così semplice, ma nemmeno impossibile. Prima di decidere e prenotare, penso di aver aperto tutti i siti in lingua italiana di promozione di viaggi. Non ero soddisfatta, però. Non riuscivo a trovare un viaggio che aderisse completamente all’itinerario nato nella testa mia e di Marcello.
Conoscendo però altre persone che c’erano state, ho scritto loro per capire come fare. Una di queste, Valentina, ha giocato un ruolo fondamentale nell’organizzazione, perché mi ha dato informazioni davvero preziose per questo viaggio dall’altra parte del mondo. Abbiamo optato per un volo con Lufthansa, da Verona a Monaco con Air Dolomiti e da Monaco a Tokyo Haneda con ANA. Non serve un visto, ma occorre compilare la dichiarazione per la dogana sul sito. Sul volo, comunque, le hostess forniscono i moduli prima di atterrare.
Tra le diverse operazioni fatte prima di partire, per me è stato necessario farmi certificare il farmaco che assumo per l’asma. Il medico ha scritto per me un documento in inglese spiegando perché lo assumo e quanto assumerlo. L’ho inviato alla dogana Giapponese e non ho dovuto fare altro. Per ogni dubbio, il mio consiglio è sempre quello di controllare sul sito Viaggiare Sicuri per evitare spiacevoli sorprese dopo.
Tappe e itinerario
Siamo partiti il 25 ottobre da Verona, dove siamo tornati il 10 novembre. In queste due settimane abbiamo percorso oltre 245 chilometri a piedi, per un totale di circa 330mila passi. Siamo stati a Tokyo, Osaka, Hiroshima, sull’isola di Miyajima, Kyoto e Kawasaki. Abbiamo assaggiato quanti più sapori locali tra ristoranti, case con cucine allestite con dieci coperti, street food e mercati. Ci siamo riempiti gli occhi di bellezza, assistito a una cerimonia del te in abiti tradizionali, fatto il bagno negli Onsen. Abbiamo ripassato la storia letta solo nei libri e che, vista a distanza ravvicinata, ha scosso le nostre coscienze in maniera indelebile. Dopo un’esperienza così forte, oggi, sento solo di poter dire: grazie Giappone per quello che mi hai dato e a presto.
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