La ragazza della porta accanto

fotogramma del film nello scantinato

La ragazza della porta accanto di Gregory Wilson

La ragazza della porta accanto di Gregory Wilson, un film del 2007 disponibile su Netflix.

Trama

La vicenda è ambientata nell’estate del 1958, nel New Jersey. Due ragazze Meg e Susan Loughlin perdono i genitori in un drammatico incidente. Vengono affidate a alla zia Ruth Chandler che si rivela una donna sadica e crudele. L’unico conforto, Susan, lo trova in un ragazzo che frequenta la casa della zia e dei cugini: David Moran, voce narrante del film. Ispirato a una storia vera, dove la ragazza subisce violenze di ogni tipo, si discosta dall’originale per dare una fine che sembra essere lieta ma rimane pur sempre incerta. Un altro regista Tommy O’Haver ha condotto un film sulla vicenda, dal titolo An American Crime.

Considerazioni

Un film crudo, concentrato sulla violenza, lo stupro e l’umiliazione. La donna, Ruth, beve e fuma per tutto il film, indossa un abito informale e parla ai suoi 5 figli maschi come una maestra, non come una madre. Una figura materna cruda, materiale, una donna che mostra disprezzo per il mondo femminile, per lei sono tutte prostitute e colpevoli. In quello scantinato grigio sembrano essere rinchiuse tutte le sue perversioni e le frustrazioni che riversa su una ragazza in procinto di sbocciare, alla quale però verrà negata qualsiasi gioia prima ancora di viverla. Nel film di Wilson non è chiaro se la ragazza vivrà o meno, il regista decise di discostarsi da quel finale così triste e regala allo spettatore, forse volontariamente, il beneficio del dubbio di quello che sia avvenuto in seguito.

La storia delle sorelle Likens

Sylvia Marie Likens (nel film di Wilson è Meg) nacque a Lebanon il 3 gennaio 1949, venne assassinata il 26 ottobre a Indianapolis. Sorella maggiore di Jenny vennero affidate a Gertrude Baniszewski dai genitori giostrai per 20 dollari alla settimana poiché la madre della ragazza venne arresta e si separò dal padre che pensava di far “raddrizzare” le figlie da Gertrude. Paula e Sylvia frequentavano la stessa scuola e tanto bastò al signor Likens per credere che quella fosse la scelta migliore da fare. Sembra che tutto nacque da un pettegolezzo a scuola, forse messo in bocca a Sylvia di proposito. Venne accusata di aver diffuso la notizia che Paula e la sorella Stephanie fossero prostitute. In quattro torturarono Sylvia, le fecero mangiare i suoi escrementi, le bruciarono la pelle e le incisero sulla pelle con un ferro rovente «Io sono una prostituta e sono fiera di esserlo» e l’ammazzarono di botte a soli 16 anni, il 26 ottobre 1965. Gertrude venne aiutata e supportata da due dei suoi sette figli: Paula e John e da due giovani del quartiere: Coy Hubbard e Richard Hobbs. Le vite degli assassini non furono mai felici, fatte di adozioni, malattie e morte. Solo Paula, dopo aver cambiato il nome, si è sposata, ha avuto dei figli e sembra essere ancora viva. La casa nella quale si consumarono le terribili violenze che portarono alla morte della giovanissima Sylvia, rimase vuota per 44 anni e poi demolita.

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