Parco Natura Viva: nate nuove cicogne nere
Parco Natura Viva: nate nuove cicogne nere. La natura continua a fare il suo corso in queste settimane di emergenza sanitaria. A portare un po’ di gioia sono questi quattro piccoli esemplari di cicogna nera. Piccoli, ma già abbastanza grandi da non essere più possibile per i genitori farli sparire sotto di loro per scaldarli.
Il più grandicello raggiunge quasi i 250 grammi ma due settimane fa, alla nascita, superavano di poco il mezzo etto di peso. I piccoli fratelli di cicogna nera stanno bene e il controllo veterinario di questo fine settimana ha restituito ottime speranze.
Sorvegliati speciali
Dalle telecamere puntate su di loro 24 ore su 24 appaiono una mamma e un papà bravissimi; unica coppia d’Italia di cicogne nere, che si danno il cambio sul nido come nonostante la loro prima esperienza insieme.
“Sono stati molto bravi fin da subito – spiega Camillo Sandri, veterinario e direttore tecnico del Parco Natura Viva – e di cinque uova deposte, ne hanno portate fino a questo punto ben quattro. A turno offrono da mangiare pesce e carne varia che rigurgitano nel nido, rendendo il pasto prezioso perché ricco di enzimi digestivi”.
Le schiuse
Due dei quattro fratelli appaiono un pochino più grandi degli altri. È anche vero che le uova non si schiudono contemporaneamente e che questi piccoli sono nati nell’arco di 72 ore.
“Rimarranno nell’alto nido costruito con legnetti, piccole ramaglie e foglie ancora un paio di mesi – conclude Sandri -. Per diventare completamente indipendenti dai genitori ci vorrà qualche settimana in più”.
La condivisione
Per le cicogne nere l’allevamento della prole è una bella prova di condivisione familiare. Generalmente entrambi i genitori si dividono la costruzione del nido anche se è il maschio a sceglierne posizione e materiali da utilizzare. Sarà poi la femmina ad assemblarlo con quanto procuratole.
La cicogna nera è inserita nella Lista Rossa delle specie a rischio estinzione dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ed è soggetta ad una minaccia crescente per moltissime specie di uccelli, migratrici in particolar modo: “L’impatto contro le linee elettriche – spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva – affollano soprattutto i cieli delle zone antropizzate e spesso, risultano fatali durante i lunghi viaggi di migrazione. Questi uccelli compiono migrazioni lunghe tra i 5mila e i 7mila chilometri e hanno bisogno di volare senza incontrare pericoli posti dall’uomo; oltre a sostare e cibarsi senza rischiare di morire prima di giungere alla meta”.
Il Parco Natura Viva ha bisogno di essere sostenuto per permettere di perseguire l’obiettivo con il quale è sorto: il benessere animale.
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