Viaggio in Siria

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Viaggio in Siria, ma solo nel piatto

Attirati dalla cucina etnica ci siamo spinti, martedì 7 agosto, a cercare un luogo in cui cenare e stare insieme, dopo lunghe giornate di lavoro. Nei nostri esperimenti culinari abbiamo scelto per un viaggio in Siria, ma solo nel piatto.
Ricordiamo di aver sentito parlare di un locale a Montichiari, in via Cavallotti Felice, al civico 25.

Raffinatezza, gusto e colori

Arriviamo in questo locale che da fuori risulta molto sobrio, senza troppi fronzoli per entrare in un’altra dimensione, fatta di raffinatezza, gusto e colori. Solitamente, quando si accede in un ristorante che prepara piatti speziati, ci si prepara a essere sommersi di odori intensi e, talvolta, pungenti. Qui, al Shawarma King, non è così. Entriamo e ci accoglie una signorina molto gentile, elegante e preparata. Ci fa accomodare in questo tavolo le cui sedute sono fatte con la gommapiuma, come da tradizione di paesi come la Siria. Scegliamo, per non sbagliare e focalizzarci solo su alcuni sapori, il menù degustazione per due persone.

Prime portate, sapori contrastanti e decisi

Partiamo con un falafel, una polpettina di ceci, che intreccia il sapore con la freschezza del cetriolo, lasciando un gusto deciso in bocca, per poi passare alla patata ripiena di formaggio, che ha un picco di acidità e un gusto speziato non invadente. Per rimanere in tema latticini, la terza portata è stata una polpetta con formaggio e verdure, contrastata da quella successiva, sempre di verdure, ma con una crema piccante e una spolverata di peperoncino intorno alla pietanza.
La quinta portata è stata un tripudio di sapori, una novità per un palato che ha assaggiato già moltissimi accostamenti: si tratta di uno spiedino di carne di manzo con insalata di prezzemolo e crema di ceci. La carne di ottima qualità tiene la base di un sapore che viene accentuato dall’acidità degli accostamenti, regalando una sensazione diversa e inaspettata.
Viaggio in Siria
Involtino di manzo con insalata di prezzemolo e crema di ceci
La cena è proseguita con due ciotoline, in una vi era il riso basmati con il melograno e un odore particolare, che ricorda probabilmente le terre della Siria, nell’altra degli straccetti di pollo immersi in una salsa al curry. La settima portata consisteva in straccetti di gyros con mandorle, salsa yogurt, creme di ceci e peperoni. Arrivati a quel punto eravamo piuttosto sazi, ma quell’insalata era molto saporita e deliziosa. I dolci, un altro viaggio di sapori inaspettato.
Ci siamo trovati davanti a tre porzioni di dolci: il primo, qualcosa di più impegnativo con le creme ma molto gustoso, il secondo era un rotolino di sfoglia con frutta secca e miele e, l’ultimo ma il mio preferito, un biscotto fatto con il cocco e il cacao, leggero perché fatto con farina di cocco e non con impasti classici.
Il tutto compreso di acqua, birra e caffè  è costato 60 euro.
Una cena e un’esperienza unica, che consigliamo a tutti di provare. Per noi è stata una cena di un martedì qualunque che ha spezzato la nostra monotonia e ci ha regalato delle sensazioni gradite.
Il locale viene portato avanti da Khaled e Mouna, due persone meravigliose con tre bellissime bambine. Khaled ha raccontato un pezzo della sua Siria, quella della guerra, fatta di bombardamenti e paura. Gli stessi bombardamenti che uccisero suo padre, dentro alla sua mente sono rimasti dolorosi ricordi. Un uomo che ha imparato a cucinare italiano per portarlo in Siria e poi è tornato in Italia con i veri sapori del suo paese nel piatto. Anche le spezie, per esempio, vengono scelte con cura, niente è lasciato al caso, come la sua voglia di far conoscere la cucina siriana a Montichiari, regalando i sapori e le sensazioni con le quali lui stesso è cresciuto.
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